Dodici boschi speciali
per "mangiare" i gas serra
In tutta Italia aree verdi creato ad hoc per compensare le emissioni di CO2 prodotte da eventi, istituzioni, aziende. Oltre 100 ettari che elimineranno 63 mila tonnellate di anidride carbonica
di ANTONIO CIANCIULLO
E' COME in una favola. Dodici boschi mangia CO2 creati con la bacchetta magica per catturare l'anidride carbonica, per intercettare i gas serra prima che arrivino a far danno. Certo, si potrebbe dire che inglobare il carbonio è il lavoro naturale degli alberi che crescendo lo incorporano. Ma questi sono boschi speciali, creati su misura per cancellare, dal punto di vista dell'impatto serra, un peccato ecologico, sia pure involontario. Sono boschi legati a un desiderio di redenzione (e di immagine).
Nel parco del Gargano c'è il bosco nato per compensare le emissioni serra prodotte dagli inviti della regina Elisabetta che ha voluto festeggiare il suo compleanno senza il rimorso di aver accelerato, sia pure di poco, il riscaldamento planetario. A Ferrara c'è il bosco ordinato dalla Fiera di Rimini per annullare le emissioni serra prodotte dagli ambientalisti che sono andati a Ecomondo.
Sul Vesuvio c'è il bosco che azzera le emissioni del Teatro festival di Napoli. A Campagnano Romano c'è il parco pagato dalla LeasePlan, l'azienda di noleggio auto sul lungo periodo, per azzerare le emissioni prodotte dalla sua flotta aziendale. Sul Po c'è il parco commissionato dalla Nikon per compensare la campagna pubblicitaria del 2008.
In tutto sono 116 ettari di boschi piantati in 12 parchi e aree verdi italiane. Elimineranno 63 mila tonnellate di anidride carbonica, pari all'inquinamento prodotto da una centrale elettrica da 43 megawatt per sette mesi. Una cifra ancora piccola ma in fortissima crescita: nei prossimi sei mesi si pianteranno 10 volte più alberi dei due anni precedenti. Sono i dati che AzzeroCO2, una società che assiste aziende ed enti pubblici a conteggiare e ridurre le emissioni di gas serra, presenta in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente.
"I grandi tagli delle emissioni serra sono previsti dagli accordi sottoscritti dai governi", spiega Andrea Seminara, direttore marketing di AzzeroC02. "Questa è un'iniziativa molto più piccola ma che si aggiunge alle azioni dovute. Sono contributi volontari pagati da singoli cittadini, da associazioni, da aziende, da enti. E dimostrano che ognuno può fare la sua parte. Tra l'altro noi abbiamo fatto la scelta di piantare tutti gli alberi in Italia: così ognuno può controllare quello che succede e i benefici restano in casa".
LA MAPPA DEI BOSCHI
Parco Nord Milano (Lombardia, 12 ettari, 9 aziende)
Parco fluviale del Po e dell'Orba (Piemonte, 10 ettari, Nikon, per compensare la campagna pubblicitaria del 2008, "Nikon is different")
Parco regionale Boschi di Carrega (Emilia Romagna, 9 ettari, progetto in fase di definizione)
Buccinasco (Lombardia, 6 ettari, Ecogas per compensare le operazioni di conversione delle auto da tradizionale a GPL)
Parco del Molgora (Lombardia, 0,5 finora + altri 3 nei prossimi sei mesi per compensare il tour 2008 di Jovanotti, "Safari")
Parco nazionale del Gargano (Puglia, 30 ettari, l'Ambasciata Britannica per compensare il festeggiamento del compleanno della regina Elisabetta)
Ferrara (Emilia Romagna, 10 ettari, Rimini Fiera per compensare Ecomondo)
Parco delle Madonie (Sicilia, 10 ettari, Banca Mediolanum come omaggio ai clienti che sono passati dal cartaceo all'online)
Parco fluviale del Po torinese (Piemonte, 9 ettari, Slow Food per Terra madre e Salone del Gusto 2008)
Campagnano Romano (Lazio, 7 ettari, LeasePlan, noleggio autovetture lungo periodo, per azzerare le emissioni prodotte dalla sua flotta aziendale)
Parco regionale Porto Venere (Liguria, 5 ettari, progetto in fase di definizione)
Parco nazionale del Vesuvio (Campania, 5 ettari, Napoli Teatro Festival, uno dei maggiori festival teatrali italiani, per azzerare le emissioni residue)
(Da Repubblica.it)
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