12/12/09

Paesaggi Adriatici 08-Infrastruttura (Senigallia)

L’autostrada A14, nei pressi di Senigallia, si allontana leggermente dalla costa e segue un tracciato che attraversa le prime colline. La trasversalità della valle che connette l’entroterra al mare viene attraversata dal viadotto che corre da sud a nord. L’orografia del terreno non consente al nastro asfaltato di aderire al suolo, ma lo obbliga a dispiegarsi su dei lunghi viadotti che superano le piccoli valli segnando il territorio agrario in maniera indelebile. La presenza dell’infrastruttura segna una forte cesura nel paesaggio collinare e si riverbera nello spazio sottostante. Si viene a creare un paesaggio caratterizzato dalla vegetazione selvatica, lontano dall’ordinata organizzazione del territorio agrario dalle culture intensive. In questa “riserva”, dove non arrivano i diserbanti degli agricoltori, si dispiega una grande varietà vegetale e, al pari dell’autostrada che crea collegamento per gli uomini, il nastro di vegetazione sottostante crea una “autostrada” per lo spostamento agevole e senza soluzione di continuità di flora e fauna. 








© Alessandro Gabbianelli

14/10/09

Associazione Fotonordest - Fotografia nel nordest

FotoNordest, il portale della fotografia nel NordEst: news, concorsi, mostre ed altro ancora

Il Progetto Fotonordest si è sviluppato nei primi mesi del 2008 da un'idea di due fotografi, Piero Pausin e Andrea Verni.
Con un bagaglio tecnico fotografico costruito da esperienze comuni sul campo e con una militanza da moderatori nella sezione fotografica di un forum web localizzato nella città di Trieste, i due decidono di sviluppare ulteriormente la loro
passione fotografica, creando un qualcosa di specifico che valorizzi la fotografia come arte e diffonda maggiormente la cultura fotografica.

10/10/09

Paesaggi Adriatici 07-Le Piramidi (Cesano di Senigallia)



La piccola frazione Cesano si sviluppa a ridosso della costa a nord di Senigallia. Un tempo piccolo borgo di pescatori, dagli anni 80 ha risentito del boom edilizio scoppiato in seguito alle numerose richieste di seconde case per vacanze. Il complesso “Le Piramidi” rientra all’interno di questa logica speculativa che ha prodotto una intensa urbanizzazione della porzione di costa compresa tra la foce del fiume Cesano (a nord) e Senigallia (a sud). L’enorme complesso edilizio, come un corpo estraneo caduto dal cielo, si colloca tra la costa, la ferrovia, la foce del fiume e la conurbazione, in modo assolutamente indifferente al territorio generando ampi spazi residuali attorno a sè. Spazi complessi che si dovrebbero confrontare con il delicato ecosistema della foce del fiume, con l’intricato sistema dell’infrastruttura, con le necessitˆ degli abitanti della piccola frazione, e infine con le esigenze turistiche del luogo. Enormi potenzialità animano questi spazi, nei quali si potrebbero prefiguarare scenari interessanti per la riqualificazione di un’area lasciata ai margini della conurbazione e dellavita turistica costiera.







© Alessandro Gabbianelli

30/09/09

Nemeton-High Green Tech Magazine

"Il sentiero dell'architettura porta nella foresta" nasce Nemeton, prima rivista europea dedicata all'High Green Tech.

Nel primo numero: Dossier Verde Verticale.
Direttore: Arch. Maurizio Corrado


24/09/09

Flora Urbana - Roger Latour - Montréal

Fotografia di © Roger Latour

Deambulazioni, peregrinazioni e escursioni insulari. Alla scoperta della flora dell'isola di Montréal. Società di conservazione dei terrain vague. Di questo si occupa l'interessante blog di Roger Latour, autore anche del libro "Guide de la flore urbaine" (http://www.renaud-bray.com/Livres_Produit.aspx?id=1008302&def=Guide+de+la+flore+urbaine%2CLATOUR%2C+ROGER%2C9782762128895).

Potete vedere il suo blog a questo indirizzo: http://floraurbana.blogspot.com/

22/09/09

Paesaggi Adriatici 06-Strada Satale Adriatica (Marotta)

La realtà produttiva, in questa area geografica, è caratterizzata da piccole imprese di artigiani, che prima di concentrarsi in limitate aree industriali, erano diffuse all’interno del territorio urbanizzato. È possibile incontrare, lungo la conurbazione adriatica, delle piccole strutture dismesse che creano un sistema puntiforme, agganciato all’infrastruttura. Ai limiti del nucleo urbano di Marotta, questo sito, costretto tra la strada statale adriatica e la ferrovia, costituisce un interressante esempio di spazio residuale. Incastonato tra l’infrastruttura e l’espansione urbana più o meno recente, questo vuoto crea un’interruzione nella continuità disomogea della strada mercato adriatica. La sezione pressochè costante della statale trova in questi punti delle dilatazioni dal grande potenziale. La vegetazione ha invaso completamente il suolo e parte dell’edificio, creando un netto contrasto tra l’aspetto selvatico di questo luogo e l’ordine dei piccoli giardini delle case adiacenti. Il completo stato di abbandono ha reso quest’area ricettacolo di scambi illeciti e l’edificio dà dimora a homeless che soventemente trovano riparo all’interno della struttura desolata creando non poca preoccupazione per i nuclei familiari che abitano nelle vicinanze. Il recupero di queste strutture potrebbe contribuire alla creazione di un sistema puntiforme di aree verdi attrezzate ad uso degli abitanti e dei turisti che nei mesi estivi popolano questa parte di costa adriatica. Il collegamento alla statale potrebbe essere l’occasione per creare vie di comunicazione alternative all’interno del sistema diffuso dei giardini.







© Alessandro Gabbianelli

19/09/09

Intermediate Natures. The landscape of Michel Desvigne


"Desvigne's landscapes seek to propagate new sets of conditions, to grow and body-forth more complex environments over time. Inspired by agricultural fields, tree farm, and, more broadly, ecosystem such as forests and deltas, Desvigne considers landscape architecture as a living artform that is more about cultivation, process, and change over time than it is with more familiar landscape architectural practices such as formal composition and representation. With farmer's pragmatism and a landscapist's eye, Desvigne is able to create extremely sensible, rational, and strategic projects that at the same time approach the poetic." (James Corner)

15/09/09

Giardini Comunitari - Zurigo - Svizzera

MICROSIMBOLI SWISS MADE
di Tommaso Basevi - Foto di Nelly Rodriguez

I giardini comunitari, dove convivono immigrati da più di 40 Paesi, sono un esempio della vocazione svizzera a miniaturizzare il mondo, per capirlo e controllarlo meglio.
Ma oggi sono minacciati da rifugiati clandestini e speculazione edilizia.





Fonte: (D la Repubblica delle Donne n. 664 del 5 Settembre 2009) - Fotografia di Nelly Rodriguez

12/09/09

Domaine du Chaumont Sur Loire - Festival International Des Jardins 2009


Depuis 1992, le Festival des jardins constitue un panorama étonnant de l’état de la création paysagère dans le monde.

En 18 saisons, près de 400 jardins ont été créés, prototypes des jardins de demain.

A la fois mine d’idées et pépinière de talents, le festival redynamise l’art des jardins et intéresse le public et la profession en présentant de nouveaux fleurissements, de nouveaux matériaux, des idées et des approches novatrices. La diversité, la créativité et la qualité des projets ont contribué à établir la réputation mondiale du festival qui est devenu un rendez-vous incontournable pour la présentation des travaux d’une nouvelle génération de paysagistes, d’architectes, de scénographes ou de jardiniers …

A côté du festival, le vallon des brumes, le jardin expérimental, le sentier des fers sauvages et certains massifs proposent au public des jardins expérimentaux permanents évoluant au fil des saisons.

Jardins de Métis

http://www.jardinsdemetis.com

02/09/09

Michela Pasquali - I giardini di Manhattan

"Il processo di creazione cha ha dato vita a ciascuno di questi giardini non costituisce un'esperienza a sé e non è, in nessun caso, oggetto di mestiere; rientra invece tra le tante espressioni della quotidianità, come il modo di vestirsi, di parlare, di cucinare.
Nei giardini, come nelle manifestazioni della vita di tutti i giorni, agisce infatti un medesimo tipo di rappresentazione, in cui un individuo si trova al centro di uno spazio, che costruisce e sviluppa come estensione della sua vita privata. Ogni giardino diventa il luogo possibile nel quale dare corpo a interpretazioni personali, al gusto del caos, alla follia di assemblaggi dettati da effetti, tradizioni, culti e credenze. Esso tende a configurarsi come territorio-possedimento, dove i segni dell'appropriazione fisica e simbolica si identificano con la disposizione di piante e fiori, con la scelta e la collocazione di oggetti. Questi elementi si compongono in sistemi originali, connotando spazi addomesticati che rivelano la mano e la proprietà del giardiniere" (Michela Pasquali)

01/09/09

Paesaggi Adriatici 4

La ferrovia costituisce da sempre un ostacolo notevole per raggiungere il mare da ovest. L’accesso sud alla spiaggia di Fano, denominata “sassonia”, avviene attraverso un cavalcavia che collega, oltrepassando la ferrovia, la strada statale 16 adriatica con il lungomare. Se è vero che solitamente i grandi svincoli autostradali creano dei poli di attrazione per la presenza di strutture industriali o terziarie, centri commerciali e altro, le trasformazioni indotte dagli svincoli di piccola entità hanno un carattere differente. Nel caso dello svincolo qui documentato, si viene a creare un esteso spazio residuale che coinvolge il tracciato ferroviario, la costa e il limite dell’urbanizzazione che si prolunga da sud e s’interrompe all’altezza di questo snodo. Aree incolte confinanti con giardini privati si alternano a superfici dure, piccoli orti “abusivi” ad uso del vicinato sono addossati ai margini dei binari ferroviari. Durante l’estate, la superficie praticabile si trasforma in parcheggio per le automobili dei balneanti che si sono aperti degli angusti varchi nelle recinzioni perimetriche per raggiungere più velocemente la spiaggia. Adiacente all’area dell’infrastrutche ospita strutture temporanee per il circo, proprio a ridosso del mare, e un’area demaniale un tempo adibita al tiro a segno, uno spazio infrastrutturalmente problematico che consente un angusto accesso al lungomare dalle qualità estetiche sicuramente discutibili.






© Alessandro Gabbianelli

29/08/09

Si spostano i limiti di vegetazione e gli alberi diventano "migranti"

Uno studio ha preso in esame 166 località diverse del pianeta in cui sono stati monitorati per un secolo le "treelines". Il climatologo Mercalli: "Tutto ciò dipende dalla specie vegetale e dal tipo di ambiente"di SARA FICOCELLI


Il riscaldamento climatico è un fenomeno che ha ben pochi risvolti positivi ma, stando a una ricerca neozelandese, offrirebbe agli alberi del pianeta la possibilità di colonizzare nuovi territori, incontrando sempre meno ostacoli nelle condizioni di sopravvivenza. In altre parole, dato che le piante resistono più facilmente al caldo che al freddo e che l'inverno fa da effetto-soglia per la sopravvivenza della maggior parte degli alberi, l'innalzamento globale delle temperature gioca a favore di boschi e foreste, che incontrando inverni sempre meno rigidi riescono a sopravvivere anche in territori finora considerati inospitali.
E' questo che ha cercato di fare la ricercatrice Melanie Harsch del
Bio-Protection Research Centre della Lincoln University, in Nuova Zelanda, che con il suo team ha analizzato 166 località del pianeta per capire cosa provoca gli spostamenti delle "treelines", ovvero i limiti di vegetazione arborea. In tutti i siti prescelti, questi spostamenti vengono monitorati costantemente dal 1900, quindi lo studio ha potuto prendere in esame e confrontare oltre un secolo di dati.

15/08/09

Radical Nature - Art and Architecture for a Changing Planet 1969/2009 - Barbican Art Gallery, London - 19 Giugno-18 Ottobre 2009

Mark Dion, Mobile Wilderness Unit – Wolf, 2006. Courtesy Georg Kargl Fine Arts, Vienna. Photo: Lisa Rastl

Henrik Håkansson, Fallen Forest, 2006. Courtesy the artist, Galleria Franco Noero, Turin, and The Modern Institute/ Toby Webster Ltd, Glasgow. Photo: Yann Revol

Agnes Denes, Wheatfield – A Confrontation, 1982. Two acres of wheat planted and harvested in Battery Park Landfill, downtown Manhattan. Commissioned by Public Art Fund, New York City. Photo: Agnes Denes


Paesaggi adriatici 2





© Alessandro Gabbianelli

MOVING FOREST by NL Architects



18/07/09

Giardini e tempo più importanti dei soldi

Giardini e tempo, più importanti dei soldi.
di ANDREA DI STEFANO

Disturbi mentali. Obesità. Aggressività. Sono effetti indiretti non della crisi economica, che sicuramente produce disgregazione sociale, ma dell'assenza di verde negli ambienti urbani. Il National Health Service inglese ha appena presentato a Bruxelles i dati di una esplosiva ricerca sull'incidenza degli spazi naturali sulla salute: in un articolo su Lancet Richard Mitchell e Frank Popham hanno evidenziato che più di 1300 neonati prematuri in aree povere, ma con una presenza di verde, sono sopravvissuti rispetto alla popolazione residente in contesti urbanizzati. L'assenza di alberi e prati, secondo il National Health Service, ha anche pesantissimi costi economici per la collettività. L'immediato e più diretto è legato all'obesità: l'inattività fisica produce una spesa di 8,2 miliardi di sterline l'anno. Se non si interviene la previsione è che nel 2050 i costi connessi all'obesità possano raggiungere i 45 miliardi di sterline, dato che l'incidenza del sovrappeso è triplicato negli ultimi vent'anni e un adolescente su quattro è a rischio obesità.
Poi ci sono i costi collegati ai disturbi psichici: l'assenza di spazi verdi produce un aumento dell'aggressività infantile del 40% e patologie depressive che costano al servizio sanitario inglese 75 miliardi di sterline. Un quadro che ha spinto Londra a progettare un piano per la creazione di spazi verdi, nuove piscine e aree attrezzate, la promozione di 10.000 passeggiate alla settimana in collaborazione con le autorità locali e il lancio di un piano nazionale che segua la filosofia di Clean Water (1848) e Clean Air (1952): Clean Accessable Natural Environment.
Un modello che Bruxelles intende perseguire e che, quindi, prima o poi può essere replicato anche in Italia.
(Da "D La Repubblica delle Donne", Anno 14° N. 655 del 18/07/2009)

Link:

05/06/09

Dodici boschi speciali per "mangiare" i gas serra

Dodici boschi speciali

per "mangiare" i gas serra

In tutta Italia aree verdi creato ad hoc per compensare le emissioni di CO2 prodotte da eventi, istituzioni, aziende. Oltre 100 ettari che elimineranno 63 mila tonnellate di anidride carbonica

di ANTONIO CIANCIULLO


E' COME in una favola. Dodici boschi mangia CO2 creati con la bacchetta magica per catturare l'anidride carbonica, per intercettare i gas serra prima che arrivino a far danno. Certo, si potrebbe dire che inglobare il carbonio è il lavoro naturale degli alberi che crescendo lo incorporano. Ma questi sono boschi speciali, creati su misura per cancellare, dal punto di vista dell'impatto serra, un peccato ecologico, sia pure involontario. Sono boschi legati a un desiderio di redenzione (e di immagine).

Nel parco del Gargano c'è il bosco nato per compensare le emissioni serra prodotte dagli inviti della regina Elisabetta che ha voluto festeggiare il suo compleanno senza il rimorso di aver accelerato, sia pure di poco, il riscaldamento planetario. A Ferrara c'è il bosco ordinato dalla Fiera di Rimini per annullare le emissioni serra prodotte dagli ambientalisti che sono andati a Ecomondo.

Sul Vesuvio c'è il bosco che azzera le emissioni del Teatro festival di Napoli. A Campagnano Romano c'è il parco pagato dalla LeasePlan, l'azienda di noleggio auto sul lungo periodo, per azzerare le emissioni prodotte dalla sua flotta aziendale. Sul Po c'è il parco commissionato dalla Nikon per compensare la campagna pubblicitaria del 2008.

In tutto sono 116 ettari di boschi piantati in 12 parchi e aree verdi italiane. Elimineranno 63 mila tonnellate di anidride carbonica, pari all'inquinamento prodotto da una centrale elettrica da 43 megawatt per sette mesi. Una cifra ancora piccola ma in fortissima crescita: nei prossimi sei mesi si pianteranno 10 volte più alberi dei due anni precedenti. Sono i dati che AzzeroCO2, una società che assiste aziende ed enti pubblici a conteggiare e ridurre le emissioni di gas serra, presenta in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente.

"I grandi tagli delle emissioni serra sono previsti dagli accordi sottoscritti dai governi", spiega Andrea Seminara, direttore marketing di AzzeroC02. "Questa è un'iniziativa molto più piccola ma che si aggiunge alle azioni dovute. Sono contributi volontari pagati da singoli cittadini, da associazioni, da aziende, da enti. E dimostrano che ognuno può fare la sua parte. Tra l'altro noi abbiamo fatto la scelta di piantare tutti gli alberi in Italia: così ognuno può controllare quello che succede e i benefici restano in casa".


LA MAPPA DEI BOSCHI

Parco Nord Milano (Lombardia, 12 ettari, 9 aziende)

Parco fluviale del Po e dell'Orba (Piemonte, 10 ettari, Nikon, per compensare la campagna pubblicitaria del 2008, "Nikon is different")

Parco regionale Boschi di Carrega (Emilia Romagna, 9 ettari, progetto in fase di definizione)

Buccinasco (Lombardia, 6 ettari, Ecogas per compensare le operazioni di conversione delle auto da tradizionale a GPL)

Parco del Molgora (Lombardia, 0,5 finora + altri 3 nei prossimi sei mesi per compensare il tour 2008 di Jovanotti, "Safari")

Parco nazionale del Gargano (Puglia, 30 ettari, l'Ambasciata Britannica per compensare il festeggiamento del compleanno della regina Elisabetta)

Ferrara (Emilia Romagna, 10 ettari, Rimini Fiera per compensare Ecomondo)

Parco delle Madonie (Sicilia, 10 ettari, Banca Mediolanum come omaggio ai clienti che sono passati dal cartaceo all'online)

Parco fluviale del Po torinese (Piemonte, 9 ettari, Slow Food per Terra madre e Salone del Gusto 2008)

Campagnano Romano (Lazio, 7 ettari, LeasePlan, noleggio autovetture lungo periodo, per azzerare le emissioni prodotte dalla sua flotta aziendale)

Parco regionale Porto Venere (Liguria, 5 ettari, progetto in fase di definizione)

Parco nazionale del Vesuvio (Campania, 5 ettari, Napoli Teatro Festival, uno dei maggiori festival teatrali italiani, per azzerare le emissioni residue)

(Da Repubblica.it)

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