La realtà produttiva, in questa area geografica, è caratterizzata da piccole imprese di artigiani, che prima di concentrarsi in limitate aree industriali, erano diffuse all’interno del territorio urbanizzato. È possibile incontrare, lungo la conurbazione adriatica, delle piccole strutture dismesse che creano un sistema puntiforme, agganciato all’infrastruttura. Ai limiti del nucleo urbano di Marotta, questo sito, costretto tra la strada statale adriatica e la ferrovia, costituisce un interressante esempio di spazio residuale. Incastonato tra l’infrastruttura e l’espansione urbana più o meno recente, questo vuoto crea un’interruzione nella continuità disomogea della strada mercato adriatica. La sezione pressochè costante della statale trova in questi punti delle dilatazioni dal grande potenziale. La vegetazione ha invaso completamente il suolo e parte dell’edificio, creando un netto contrasto tra l’aspetto selvatico di questo luogo e l’ordine dei piccoli giardini delle case adiacenti. Il completo stato di abbandono ha reso quest’area ricettacolo di scambi illeciti e l’edificio dà dimora a homeless che soventemente trovano riparo all’interno della struttura desolata creando non poca preoccupazione per i nuclei familiari che abitano nelle vicinanze. Il recupero di queste strutture potrebbe contribuire alla creazione di un sistema puntiforme di aree verdi attrezzate ad uso degli abitanti e dei turisti che nei mesi estivi popolano questa parte di costa adriatica. Il collegamento alla statale potrebbe essere l’occasione per creare vie di comunicazione alternative all’interno del sistema diffuso dei giardini.
© Alessandro Gabbianelli
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