31/10/11

Laboratorio di Progettazione Urbana - Sopralluogo area di progetto

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANA 2B - AA 2011|2012
S.A.D. Scuola di Architettura e Design - Ascoli Piceno
Prof Alessandro Gabbianelli
Prof Paola Ricco
Arch Gabriella Roscioli_Dott Vittoria Simone_Dott Letizia Saccoccio




29/10/11

Luigi Coccia - L'architettura del suolo

"Un profondo sentimento per la bellezza del suolo sarebbe fondamentale nell'edilizia della nuova città: cercando la bellezza del paesaggio non tanto per costruirci sopra, quanto per servirsene nella costruzione" [Frank Lloyd Wright]

Alla consuetudine di ricondurre la forma architettonica ad un tipo, idea stratta a cui l'opera fa riferimento nella sua esecuzione, si sostituisce un diverso esercizio analitico, quello di associare la forma ad una azione, ad una specifica forma determinante.
La forma del suolo, come fatto architettonico, può essere assunta come il risultato di un processo costitutivo riconducibile all'applicazione, semplice o combinata, di azioni elementari sul terreno.
Ogni azione può essere definita e indagata nella sua capacità di produrre effetti, di generare forme seguendo il proprio ordine costruttivo che si manifesta attraverso il corrispondente lavoro di modellazione del suolo. Esempi della storia antica e recente consentono di riscoprire la relazione che si stabilisce tra il principio costruttivo contenuto in una azione e le possibili manifestazioni della forma, una corrispondenza che rinnova il rapporto tra teoria e esperienza, fondamento della disciplina architettonica.
15 azioni elementari, ordinate secondo l'ordine alfabetico e illustrate dagli esempi selezionati, rendono intelligibile la forma del suolo e il processo costitutivo e, nel proporre una modalità analitica di approccio ai temi architettonici, assumono un valore strumentale per il progetto.




09/10/11

Vivere il Margine. Unità d'abitazione tra città e campagna





UNICAM Università di Camerino
S.A.D. Scuola di Architettura e Design "Eduardo Vittoria" Ascoli Piceno
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANA 2B
Corso di composizione architettonica e urbana
prof. Alessandro Gabbianelli
tutor Arch. Gabriella Roscioli
con Claudia Belli | Alessio Palmieri | Letizia Saccoccio | Vittoria Simone



OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO
Il corso si prefigge di fornire agli studenti la capacità di leggere la complessità della città contemporanea. Attraverso l'indagine cartografica, l'osservazione diretta, l'uso della fotografia, gli studenti dovranno essere in grado di restituire un'analisi critica dello spazio urbano individuandone i processi di trasformazione in atto. Tramite lo studio e l'analisi di testi e progetti, storici e contemporanei, saranno acquisiti gli strumenti utili a prefigurare, attraverso lo strumento del progetto architettonico, nuovi scenari di modificazione dello spazio urbano.

PROGRAMMA DEL CORSO
All'interno della realtà contemporanea, contraddistinta dall'iper-consumo, i fenomeni urbani mostrano alcune contraddizioni: da un lato la città cresce aumentando vertiginosamente la sua densità, dall'altro si espande, richiedendo sempre più spazio. L'evoluzione delle reti infrastrutturali ha reso possibile lo sviluppo di nuovi quartieri abitativi nelle zone esterne agli antichi perimetri urbani, così come ha permesso lo spostamento delle principali attività industriali, commerciali e terziarie che hanno trovato collocazioni più confacenti alle loro rinnovate esigenze, incompatibili con la saturazione spaziale della città consolidata. La città si espande orizzontalmente consumando grandi porzioni di suolo fino ad assume dimensioni territoriali.
Il corso si propone di indagare gli spazi residuali della città contemporanea, spazi di diversa entità che mostrano una natura plurale. Sono spazi originariamente agricoli, inesorabilmente erosi dall'espansione urbana che ne lascia porzioni frammentate che progressivamente perdono il loro uso produttivo. Sono luoghi instabili del territorio investiti dai processi di trasformazione in atto, suoli delle future periferie in attesa di imminenti operazioni immobiliari. Sono aree contaminate dalla rete infrastrutturale che indirizza la nuova espansione urbana.
Questi territori richiedono una riflessione sulle strategie progettuali da adottare affinché una loro possibile riconfigurazione sia adeguata alle rinnovate esigenze abitative.
Il campo di applicazione dell'esplorazione progettuale coinciderà con un sito della "città adriatica", individuato nei pressi di Senigallia, dove territorio agrario e urbano coesistono. L'esperienza didattica sarà indirizzata a "guardare al territorio e allo spazio pubblico come a una terra di antica cultura o a un palinsesto in cui, più o meno evidente, permane il segno di tutti i gesti che, nella memoria, hanno contribuito a modellare quello specifico paesaggio, e non un altro" (S. Marot). A partire dall'osservazione e descrizione del territorio, l'esercitazione progettuale si porrà l'obiettivo di indirizzare la trasformazione urbana prefigurando nuovi scenari, nuove relazioni, nuove identità. Lo studente dovrà progettare una “unità d’abitazione” indagando le esigenze dell'abitare attraverso la sperimentazione di diverse tipologie. Il progetto verrà sviluppato facendo particolare attenzione alle relazioni tra manufatto architettonico e contesto attraverso lo studio dei rapporti tra: vuoto/pieno, esterno/interno, verde/costruito, paesaggio agrario/paesaggio urbano.

METODI DIDATTICI
L'attività didattica sarà condotta attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni progettuali. Revisioni periodiche dei progetti saranno occasione per una verifica costante degli strumenti progettuali utilizzati e costituiranno ulteriore approfondimento dei temi trattati durante le comunicazioni. Gli studenti saranno invitati ad utilizzare tutti i possibili strumenti della rappresentazione (schizzi, modelli, collage, fotografie, filmati, elaborazioni digitali), questo permetterà loro di formalizzare in modo critico e angolato le analisi del sito e la proposta progettuale.

MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Le revisioni periodiche costituiranno un monitoraggio continuo sull'attività svolta.
L'esame finale consisterà nella presentazione degli elaborati di progetto (3 tavole formato A1), di un modello e dei materiali delle esercitazioni. Lo studente dovrà, inoltre, dimostrare una conoscenza dei temi trattati durante il corso avvalendosi della bibliografia fornita dal docente.

TESTI DI RIFERIMENTO
V. Gregotti, Architettura e postmetropoli, Einaudi, Torino, 2011
R. Albiero, L. Coccia, Abitare il recinto. Introversione dell'abitare contemporaneo, (a cura di A. Gabbianelli), Gangemi Editore, Roma, 2008
L. Coccia, L'architettura del suolo, Alinea Editrice, Firenze, 2005
F. Purini, Comporre l'architettura, Editori Laterza, Bari, 2000
V. Gregotti, Il territorio dell'architettura, Feltrinelli, Milano, 1987
L. Quaroni, Progettare un edificio, Mazzotta Editore, Milano, 1977
A. Rossi, L'architettura della città, Cittàstudi, Milano, 1995 (I Edizione: Marsilio, 1966)
Le Corbusier, Verso una architettura, Longanesi & C, Milano, 1984 (I Edizione 1966)

Riviste: Casabella, Domus, El Croquis, Lotus

07/10/11

Dieter Kienast-Landscape design for Kronsberg in Hanover




Il quartiere di Kronsberg si sviluppa nella periferia sud-est della città di Hannover in Germania. Nato nel 1990 per rispondere alle esigenze che si sarebbero presentate in occasione dell’EXPO del 2000, ospita circa 6000 abitanti. Esso sorge sull’omonima collina che costituisce il limite topografico tra il paesaggio agricolo che si estende ad est e la periferia della città a ovest. Il piano di sviluppo prevede una lottizzazione più vasta che a partire dall’autostrada che ne costituisce il limite nord, fino a confluire nell’area dell’EXPO posta a sud; inoltre è previsto il rimboschimento del crinale della collina. Il rilievo collinare di Kronsberg ha una altitudine poco rilevante: il dislivello è minimo e difficilmente chi cammina si rende conto di aver raggiunto la sommità.
Il progetto del paesaggista svizzero intende dotare questa area di una sua identità riconoscibile partendo dalle sue caratteristiche topografiche e orografiche, con l’obiettivo di definire chiaramente ambiti di paesaggio che possano dialogare con il territorio agreste e lo sviluppo del nuovo distretto urbano, spazi vegetali atti a soddisfare le esigenze ricreative dei cittadini che possano costituire un’esperienza sensoriale, in quanto dotati di numerose varietà di flora e di fauna tali da formare degli habitat dall’alto valore ecologico.
La testata est della conurbazione di Hannover è composta da una successione di pieni e vuoti che, spostandosi verso ovest, risulta costituita dalla lottizzazione dei nuovi quartieri, dal grande prato, dal bosco situato sul crinale della collina; questo costituisce il limite ultimo verso il territorio agrario. Tale successione di spazi viene attraversata e messa in collegamento da “parchi-corridoio” che stabiliscono una connessione fisica e visiva tra la città e la campagna.
Il terreno comune, caratterizzato semplicemente dalla presenza di prato, garantisce un grande spazio pubblico estremamente flessibile e si contrappone alla massa vegetale del bosco a ovest e a quella costruita del quartiere a est. Un viale, caratterizzato da un doppio filare di alberi che ne mette in evidenza il tracciato, si sviluppa da nord a sud e segna in modo netto il limite tra l’edificazione e il prato comune, diventando un elemento di riferimento per l’espansione urbana.
Il bosco, partendo dall’area del prato, si sviluppa lungo il lieve pendio collinare fino al crinale. All’interno della fitta vegetazione boschiva si trovano delle radure dai limiti spaziali ben definiti che servono per espletare giochi, praticare sport e altre attività ricreative. Il lato ovest del bosco, a confine con l’area a prato, è concepito con un andamento a zig-zag, il che permette di avere spazi di differenti dimensioni che sono in contrasto con il limite rigido del quartiere residenziale. Attraverso una piantumazione di alberi ad alto fusto il progetto vuole ottenere una bordura dall’effetto immediato: il limite del bosco “deve creare uno spettacolo variabile di alberi” (Kienast).
La nuova sistemazione prevede anche la densificazione del sistema dei tracciati utilizzando le strade di accesso esistenti.
Il progetto prevede la realizzazione di cinque “parchi-corridoio” che si sviluppano nella direzione est-ovest (trasversali al bosco) ricalcando in parte il disegno del tracciato agricolo. Essi servono sia per connettere che per separare, avendo la duplice funzione di strutturare e limitare lo sviluppo del nuovo quartiere abitativo e, al tempo stesso di collegare fisicamente e visivamente la sommità della collina con i quartieri residenziali esistenti. Mentre l’operazione di rimboschimento lascerà inalterata la conformazione orografica del sito, nell’area dei “parchi-corridoio” si prevede l’innalzamento della sommità della collina affinché diventi una cima riconoscibile e sia possibile una vista ininterrotta della città e dei suoi dintorni. All’interno di essi sono previste attività ludiche e sportive; l’utilizzo della topografia e quello della vegetazione contribuiranno alla realizzazione degli spazi adibiti all’espletamento di queste funzioni.
Due fasce trasversali di parco costituiscono i limiti e le testate della nuova lottizzazione: quella a nord si sviluppa verso ovest partendo dal quartiere di Bemerode, l’altra, a sud, si inserisce nel quartiere adiacente all’area dell’EXPO. Il parco corridoio più esteso, quello che collega il borgo di Wulferode con il nuovo quartiere residenziale di Kronsberg, ha un allineamento longitudinale che consente all’aria fresca di discendere nella valle. All’interno di questo, le file degli alberi e degli arbusti sono disposte seguendo le linee delle scarpate e dei fossi. La rete dei tracciati è fitta ed è in gran parte accompagnata da piste di jogging. Il punto più alto è costituito dalla cima arrotondata, circondata da alberi di tiglio, che si eleva per circa quindici metri. Da questo punto è possibile avere godere di una vista che si estende dalla città di Hannover fino al borgo di Wulferode e a tutto il paesaggio agreste circostante.
Un altro “parco-corridoio” collega la piazza urbana al parco paesaggistico, fino all’area agricola orientale di Kronsberg. Il suo limite meridionale è dato dalla strada che mette in comunicazione Bemerode e Wulferode. Un parco urbano con playgrounds per bambini piccoli e altre attrezzature per il gioco è adiacente alla piazza e agli edifici pubblici limitrofi. Uno spazio triangolare, ricavato dall’intersezione degli assi stradali, è stato adibito a boschetto contenente una radura di circa 3000 metri quadrati che può accogliere feste e manifestazioni. All’interno di questa fascia si prevedono sempre utilizzi legati allo sport, al gioco e alla ricreazione. Anche in questo caso, con un’operazione di riporto di terreno proveniente dalla realizzazione di scavi e sfruttando il dislivello presente, si è creata un’altura artificiale che da un’altezza di 118 metri permette una vista che abbraccia i paesaggi eterogenei che caratterizzano questo territorio.
All’interno dell’area più selvatica del bosco la vegetazione è stata usata in maniera “semi-naturale”, ma “non con l’intenzione di creare un’area recintata per la conservazione della natura, bensì uno spazio protetto per persone e animali” (Kienast). In modo differente, all’interno dei “parchi-corridoio” la vegetazione e la topografia sono stati utilizzati in modo più formale per creare veri e propri spazi vegetali capaci di accogliere svariate funzioni.
L’intervento di Kienast ad Hannover disegna un paesaggio intermedio che mette in relazione città e campagna, includendo al suo interno le diverse topografie che disegnavano questa porzione di territorio. Tra edificato, campagna e bosco si instaura un nuovo rapporto che guarda alle esigenze funzionali di un grande agglomerato urbano e alle peculiarità estetiche di un territorio caratterizzato dall’agricoltura e dalla vegetazione boschiva.

BIBLIOGRAFIA
_Kienast Dieter, “Un decalogo”, in Lotus n. 87, Electa, 1995
_Kienast Dieter, “Cultivating discontinuity” (intervista), in Weilacher Udo, Between landscape architecture and land art, Birkhauser, Basel, 1999, p. 137
_Kienast Dieter, Park and cemeteries, Birkhauser, Basel, 2002
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...