di ANDREA DI STEFANO
Disturbi mentali. Obesità. Aggressività. Sono effetti indiretti non della crisi economica, che sicuramente produce disgregazione sociale, ma dell'assenza di verde negli ambienti urbani. Il National Health Service inglese ha appena presentato a Bruxelles i dati di una esplosiva ricerca sull'incidenza degli spazi naturali sulla salute: in un articolo su Lancet Richard Mitchell e Frank Popham hanno evidenziato che più di 1300 neonati prematuri in aree povere, ma con una presenza di verde, sono sopravvissuti rispetto alla popolazione residente in contesti urbanizzati. L'assenza di alberi e prati, secondo il National Health Service, ha anche pesantissimi costi economici per la collettività. L'immediato e più diretto è legato all'obesità: l'inattività fisica produce una spesa di 8,2 miliardi di sterline l'anno. Se non si interviene la previsione è che nel 2050 i costi connessi all'obesità possano raggiungere i 45 miliardi di sterline, dato che l'incidenza del sovrappeso è triplicato negli ultimi vent'anni e un adolescente su quattro è a rischio obesità.
Poi ci sono i costi collegati ai disturbi psichici: l'assenza di spazi verdi produce un aumento dell'aggressività infantile del 40% e patologie depressive che costano al servizio sanitario inglese 75 miliardi di sterline. Un quadro che ha spinto Londra a progettare un piano per la creazione di spazi verdi, nuove piscine e aree attrezzate, la promozione di 10.000 passeggiate alla settimana in collaborazione con le autorità locali e il lancio di un piano nazionale che segua la filosofia di Clean Water (1848) e Clean Air (1952): Clean Accessable Natural Environment.
Un modello che Bruxelles intende perseguire e che, quindi, prima o poi può essere replicato anche in Italia.
(Da "D La Repubblica delle Donne", Anno 14° N. 655 del 18/07/2009)
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