L’orografia che caratterizza la parte sud-est di Parigi è leggermente ondulata, c’è un dislivello di quindici metri tra il punto più basso e quello più alto del percorso. Questa caratteristica mal si sposava con le esigenze della locomozione del treno, che non riesce a superare le variazioni di quota del terreno. “Fu stabilita un’altezza in quota, o, più esattamente un’ascissa per fungere da coordinata orizzontale in grado di fermare i materiali di riporto necessari. Per estensione, l’ascissa diventa una sezione verticale che misura il positivo e il negativo e consente di identificare tanto lo skyline della città che le sue profondità” (Bédarida). Il più importante scavo si trova nel tratto compreso tra Reully e Sahel. La profondità della trincea è di circa sei o sette metri e il percorso è caratterizzato sui due lati dalla presenza di una densa vegetazione che si radica sulle ripide scarpate che delimitano il percorso enfatizzandone l'effetto trincea. La scelta degli architetti Philippe Mathieux e Jacques Vergely è stata quella di conservare la bassa vegetazione spontanea che aveva colonizzato queste porzioni di terreno e integrarla con la piantumazione di specie di alberi molto rustiche e ben adattabili alle difficili condizioni orografiche e che costituissero delle vere e proprie fasce boschive laterali. Questa soluzione permette una vista estremamente filtrata della città che si affaccia sullo scavo e nel periodo vegetativo si ha l'impressione di attraversare un tunnel vegetale che imanda a scenari lontani da quelli urbani.
© Alessandro Gabbianelli
Nessun commento:
Posta un commento